Domenica, 22 Dicembre 2024 02:32


Variante al PRG (Piano Regolatore Generale) in adeguamento al P.P.A.R. (Piano Paesistico Ambientale Regionale)

Committente Comune di Porto San Giorgio (AP)
Prestazioni Progetto del Piano Regolatore Generale in adeguamento al Piano Paesistico Ambientale Regionale
Gruppo di lavoro ing. Roberto Farina (responsabile di progetto), arch. Elena Lolli, dott. Francesco Mununza, ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE: Simonetta Scappini, EDITING: Concetta Venezia
Dati generali Superficie territoriale.: 8,58 kmq; Abitanti al 2001.: 16.372
Stato di avanzamento Adozione con Del. del C.C. n. 5/2 del 20/21 Febbraio 1997, approvazione con Del. C.P. n. 538 del 09/11/1998.
   

La redazione del PRG è stata un’occasione programmatica e uno strumento tecnico idoneo a prefigurare, da parte dell’Amministrazione e dalle forze economiche e sociali della città, l’assetto fisico e funzionale del territorio sangiorgiese.

Il PRG guida le necessarie trasformazioni urbane, ad opera di soggetti pubblici e privati, verso obiettivi di qualificazione dell’ambiente fisico e di quello economico e sociale condivisi e supportati da un’adeguata strumentazione analitico – interpretativa, progettuale e gestionale.

Volendo sintetizzare la diagnosi dei problemi più acuti o comunque più significativi di Porto San Giorgio dal punto di vista dell’assetto del territorio, si possono citare alcune questioni:

- il ruolo del piano nella costruzione della città (è assente un’idea di citt, una linea guida forte capace da un lato di catalizzare l’attenzione e le volontà e dall’altro di orientare un processo di evoluzione in modo coerente e ordinato)

- la dequalificazione del modello di sviluppo turistico (ad una fase iniziale di “invenzione” della città balneare capace di conferire a Porto San Giorgio un aspetto di decoro e di qualità, è subentrato un modello di consumo turistico di massa che non ha dato luogo alla costruzione di un nuovo impianto urbano, adeguato a tale ruolo)

- la separazione della città, l’abbandono della collina, la formazione della periferia (l’abbandono della collina, la separazione funzionale in tre fasce del territorio, la formazione di vaste porzioni con caratteristiche tipiche della periferia urbana anche in zone non lontane da quelle più centrali)

- la questione  ambientale (questa tematica si pone con urgenza per la prevenzione di situazioni di rischio, la bonifica di situazioni di degrado, la riqualificazione dell’ambiente e l’esigenza di tutelare e valorizzare gli aspetti paesaggistici del territorio)

- la questione della mobilità (difficoltà di connessione e per carenza di attraversamenti trasversali, congestioni nel periodo estivo, carenza di parcheggi, necessità di percorsi ciclabili)

- la qualità dei servizi (da migliorare a tutti i livelli in particolare da potenziare e distribuire soprattutto il patrimonio storico e naturalistico

Gli obiettivi generali si possono definire come segue:

- affermazione della centralità dello strumento del PRG nelle azioni pianificatorie e suo ruolo di indirizzo e coordinamento di tutti gli strumenti urbanistici particolareggiati e di settore.

- Adeguamento del PRG al PPAR (Piano Paesistico Ambientale Regionale)

- Rifondazione di una prassi di gestione urbanistica del territorio comunale che veda l’Amministrazione pienamente in grado , con la propria struttura tecnica, di governare le trasformazioni nel superiore interesse della collettività

Volendo sintetizzare in un’unica espressione il sistema di obiettivi assegnati al nuovo PSC di Porto San Giorgio, si deve parlare del conseguimento di un livello più elevato di Qualità urbana e ambientale. Tale qualità è stata perseguita coniugando in modo armonico le azioni di tutela e gli interventi di qualificazione sull’ambiente costruito e su quello naturale, nella consapevolezza che essi costituiscono le due componenti inscindibili di un Sistema Ambientale.

Si è riconosciuta l’importanza assoluta e prioritaria all’obiettivo del P.R.G. di perseguire un progetto globale di riassetto fisico e funzionale che attribuisca all’ambiente il ruolo centrale che esso possiede: la quantificazione e diversificazione dell’offerta di fruizione ambientale (attraverso strumenti di promozione e controllo).

Un altro obiettivo prioritario è stata la necessità di integrazione di Porto San Giorgio entro un ambito territoriale vasto: si è proposto di individuare le attività e le emergenze territoriali che favoriscono l’integrazione reale e potenziale, i nodi problematici e le opportunità sinergiche (localizzazione e gestione delle infrastrutture di rilievo territoriale, il sistema delle comunicazioni, l’attività di porto turistico, la valorizzazione del sistema collinare).

Il nuovo Piano ha valorizzato l’assetto strutturale della città (vale a dire il sistema di relazioni tra assetto insediativi e morfologia del territorio) riscoprendone e valorizzandone l’identità culturale, ha cercato di migliorare l’accessibilità e la mobilità locale, di dare qualità alla promozione e all’offerta turistica, di potenziare il settore terziario, di promuovere nuove modalità di coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati per l’attuazione delle politiche dello stesso Piano.    

Il Piano individua gli obiettivi generali e specifici, gli assetti strutturali da perseguire, gli ambiti di intervento coordinato e le polarità su cui far convergere gli apporti degli operatori, gli orientamenti progettuali per tali ambiti, i modelli organizzativi del processo attuativo e i criteri di valutazione delle proposte. Compito del Piano Regolatore Generale diviene in questa luce la ricerca della coerenza degli interventi rispetto ad un sistema di obiettivi e ad un quadro di assetto complessivo del territorio.

Gli strumenti tecnici  del Piano Regolatore sono stati:

- lo schema generale di assetto o “schema direttore” (che definisce le condizioni generalizi assetto del territorio e individua le strategie complessive degli ambiti ove si identificano le più rilevanti trasformazioni urbane)

- l’identificazione e descrizione dei sistemi (sono una serie di azioni trasversali che si applicano in vari settori della vita urbana)

- la messa a punto dei progetti speciali (traducono un insieme di obiettivi specifici e di azioni di orientamenti del Piano applicandosi ad ambiti fisici ben definiti e all’intero territorio

le zone di progettazione unitaria e di intervento integrato (sono gli ambiti territoriali ove si concentrano le azioni strategiche di trasformazione e adeguamento della città e ai quali il PRG fornisce un contributo progettuale di dettaglio).

 
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