Giovedì, 02 Gennaio 2025 14:39


Programmi di Riqualificazione Urbana Ex L.R. 3.7.1998 n. 19 - Programma di Intervento nella zona Nord del Comune

Committente Comune di San Lazzaro di Savena (BO)
Prestazioni Approfondimenti sui requisiti morfologici e ambientali dell’assetto insediativo; assistenza alle procedure negoziali e concorsuali tramite la stesura del bando per la raccolta delle proposte dei privati e/o la stesura del documento sui criteri di concentrazione con i privati; analisi e valutazione delle proposte; concertazione delle soluzioni, stesura PRU e degli elaborati di Variante al PRG ad esso associati; stesura della bozza di accordo di programma.
Gruppo di lavoro RESPONSABILE DI PROGETTO: ing. Roberto Farina,: ing. Alessandra Carini, ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE: geom. Antonio Conticello, EDITING: Concetta Venezia
Stato di avanzamento Incarico concluso
   

 

 Per dimensione e qualità dei problemi e degli obiettivi generali che affronta, il «Progetto di qualificazione del capoluogo» e la corrispondente proposta presentata al bando regionale per la legge 19/98 («Progettualità comunale in materia di riqualificazione urbana») costituiscono un'opportunità di rilievo storico per il Comune di San Lazzaro di Savena.

Il quadrante a nord della via Emilia, tra il torrente Savena ad ovest, la via Caselle ad est, il sistema ferroviario e autostradale a nord è l’esito di una pianificazione urbanistica che ha regolamentato e gestito le trasformazioni del territorio in modo formalmente corretto ma in assenza di un disegno strategico.

I limiti dell’approccio «regolamentare» della vecchia urbanistica sono in questo settore del territorio talmente evidenti (e ben descritti dalle analisi puntuali sviluppate dal Comune) che non occorre se non richiamarle qui: effetto periferia urbana in corrispondenza del centro del comune, perdita dei riferimenti paesaggistici e culturali del territorio, assenza di struttura urbana e di gerarchia degli spazi pubblici, commistione casuale di funzioni, scarsa qualità ambientale. Il tutto,  peraltro, in un quadro di rispetto delle regole della tecnica urbanistica tradizionale (gli standard, la viabilità, la zonizzazione) e della gestione civile delle relazioni pubblico/privato.

Il problema della qualità morfologica si pone a due livelli: all’interno dei programmi/progetti, e - a un livello superiore - a scala urbana complessiva.

E' necessario mettere a punto un’idea forte di nuovo assetto urbano, imperniata su un duplice sistema: la distribuzione dei flussi e degli accessi (strada comunale Caselle da ripensare come grande asse urbano di penetrazione e collegamento centro - stazione SFM) e sistema degli spazi pubblici, da organizzare in una sequenza organica di momenti integrati sul piano funzionale e su quello percettivo.

Una particolare attenzione va riservata alla creazione di alcune nuove polarità urbane intese come elementi strutturanti: "vuoti" (piazze, parchi, percorsi) e "pieni" (nuove architetture delle funzioni urbane) da progettare e realizzare singolarmente ed anche in tempi diversi, ma in base ad una visione unitaria di riferimento.

Anche l’immagine di questa parte di città percepita dalla via Emilia dovrà apparire in futuro profondamente diversa da quella che oggi la deprime: a tal fine vanno curati in particolare le sequenze di spazi, i coni ottici, le possibilità di sosta e di penetrazione trasversale.

Il primo obiettivo è costituito dalla realizzazione di condizioni di vivibilità nelle zone interne al settore: alla base del programma strategico deve essere un bilancio delle trasformazioni possibili ed una valutazione della sostenibilità (ambientale, sociale, economica) del progetto, sorretta da una attenta valutazione della sua fattibilità tecnica ed economica entro un orizzonte temporale di riferimento, compatibile con il quadro più complessivo delle strategie di piano.

Altri obiettivi specifici del progetto - e di conseguenza dei programmi di riqualificazione da mettere a punto - potranno essere:

 - la creazione di "isole ambientali" le cui condizioni di qualità siano prodotte dalla distribuzione delle funzioni e dei flussi di traffico;

 - la definizione del parco lungo Savena che, oltre a concorrere direttamente all'offerta di spazi verdi e attrezzature, divenga riferimento per connessioni ecologiche e fruitive (spazi verdi attrezzati, percorsi ciclabili, sistemi di attrezzature) tali da rappresentare per questo settore urbano una vera opportunità di qualificazione ambientale;

 - la progettazione e realizzazione del sistema continuo di spazi verdi e di attrezzature

la messa a punto, in forma coordinata con il progetto di tramvia, di un complesso di interventi di riqualificazione ambientale lungo la via Emilia

 - lo spostamento dell'elettrodotto

 - gli interventi di bonifica e trasformazione urbanistica dell'area produttiva di via Commenda, e la sua qualificazione ambientale nell'ambito del progetto di trasformazione

 - le azioni diffuse per la qualificazione ecologica degli interventi edilizi a tutte le scale (incentivazione della bioarchitettura e del risparmio energetico).

Uno dei temi di maggiore portata è costituito dalla qualificazione dell'accessibilità, a due livelli: quello territoriale (il settore urbano nel contesto dell'area metropolitana bolognese) e quello micro-urbanistico (le connessione interne al sistema urbano di San Lazzaro).

 
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