Committente | Comune di MARANELLO (MO) |
Prestazioni | Quadro Conoscitivo, Documento preliminare, Schema preliminare di assetto, PSC, VALSAT, RUE |
Gruppo di lavoro | RESPONSABILE DI PROGETTO: ing. Roberto Farina, ANALISI STORICA: arch. Elena Lolli, VALSAT e QUADRO CONOSCITIVO: dott. Urb. Francesco Manunza, COLLABORATORI: dott. Arch. Barbara Giovannini, Fabio Molinari, arch. Monica Regazzi, arch. Carolina Crovara Pescia, ing. Daniela Sagripanti, ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE/SIT: dott. Roberta Benassi, geom. Antonio Conticello, EDITING: Concetta Venezia |
Dati generali | Superficie territoriale: 32,74 kmq - Abitanti al 2005: 15.912 - Centri abitati: 7 |
Stato di avanzamento | Conferenza di Pianificazione aperta il 06/06/2005 e chiusa il 16/01/2006. Successiva sottoscrizione dell’Accordo di Pianificazione. Adozione PSC e RUE Del. C.C. n.51 del 31.07.2007. Approvazione del PSC: Del. C.C. n. 39 del 28.07.2008; Approvazione del RUE: Del. C.C. n. 22 del 29.05.2008. POC adottato con Del. 66 del 17/12/2008 e approvato con Del. C. C. n. 20 il 07/04/09 |
Joomla gallery by joomlashine.com SK_maranello PSC - Ambiti e trasformazioni territoriali PSC - Tutele e vincoli di natura ambientale RUE - Ambiti e trasformazioni territoriali
Maranello nel dopoguerra ha visto una crescita dei propri abitanti di circa 9.300 unità; si tratta di un incremento del 141% in 50 anni.
La crescita del territorio urbanizzato è avvenuta con espansione a raggiera e saldatura a nord-ovest con il sistema insediativo Sassuolo-Fiorano; ad est si è molto rafforzato il nucleo di Pozza mentre il sistema dei centri collinari ha perso nel tempo peso insediativo. I piccoli nuclei collinari di origine storica palesano problematiche tra loro differenziate. In parallelo alla crescita dell'urbanizzazione si sono moltiplicate le situazioni di marginalità urbana.
Componenti di interesse paesaggistico-ambientale sono le prime quinte collinari, in quanto il territorio è fortemente connotato dal passaggio dall’alta pianura alla pedecollina; emergenze geomorfologiche significative sono le salse di Puianello. A Maranello sono presenti 171 ettari di aree occupate da insediamenti produttivi. Nei dieci anni 1991-2001 Maranello ha guadagnato 1.338 addetti (da 6.667 a 8.005, +20,1%). Gli incrementi sono avvenuti in tutti i settori, in particolare nel terziario privato. Le attività industriali rimangono comunque il settore nettamente prevalente, concentrando il 72,1% degli addetti; sono due i comparti industriali dominanti: la produzione di autoveicoli (Ferrari) e l’industria ceramica. A Maranello si ha anche un numero crescente di presenze turistiche, soprattutto legate al Museo Ferrari, che con 180.000 ingressi costituisce un formidabile polo attrattore di pubblico. La consistenza di tali city users ha conseguenze rilevanti sia sulla domanda di dotazioni di servizi e attrezzature, sia sull’uso degli spazi urbani e del territorio.
Il PSC di Maranello ha preso forma avendo affrontato una serie di questioni prioritarie: il quadro delle politiche territoriali del sistema insediativo pedecollinare, le scelte strategiche in rapporto al PTCP, la sostenibilità ambientale e territoriale delle scelte di piano, le relazioni territoriali e la qualità della mobilità, il sistema delle attività produttive (con la necessaria ricerca di coerenza delle traiettorie di sviluppo socioeconomico con l’assetto fisico del territorio), il territorio rurale (identità, tutela, riconversione), la tutela della struttura insediativa pluripolare come valore storico-culturale e come indirizzo strategico per l’assetto futuro, gli scenari per le politiche abitative e dei servizi, la qualificazione dei servizi pubblici e la promozione delle funzioni terziarie connesse alle identità locali. E’ di particolare rilievo nel PSC il progetto di realizzazione di un parco urbano e del nuovo Centro sportivo, la cui attuazione è prevista nel primo POC con applicazione dei criteri perequativi per l’acquisizione delle aree e per il concorso economico degli interventi alla realizzazione delle dotazioni territoriali. Altri temi strategici sono le trasformazioni legate agli stabilimenti e alla Galleria Ferrari, e le politiche infrastrutturali e di qualificazione del trasporto pubblico, in una logica di forte integrazione territoriale.
Il primo POC è stato definito avendo come oggetto l’attuazione di una prima quota di previsioni urbanistiche ed imprenditoriali previste dal PSC, avendo come criterio di fondo l’equilibrio e il rispetto del programma di mandato amministrativo, e come finalità specifica l’avvio del complesso processo di trasformazione prefigurato dal PSC per il miglioramento degli standard di qualità ambientale, sociale, economica e culturale della città.
Alcuni obiettivi, come ci si poteva attendere, hanno assunto un rilievo di carattere generale e prioritario:
- l’avvio della realizzazione del progetto del “Parco dello Sport”
- l’avvio di una politica di edilizia residenziale sociale
- l’attuazione del progetto di completamento dell’asse est con la sua connessione alla Pedemontana
- l’avvio degli interventi di trasferimento programmato di attività economiche da sedi considerate incongrue (supermercato alimentare nel centro di Maranello, aziende produttive artigianali in contesti residenziali)
- la riqualificazione e il recupero edilizio, sia in ambiti urbani che in nuclei isolati nel territorio rurale
- la qualificazione e il potenziamento del sistema delle dotazioni territoriali.
Le proposte presentate – in numero di 44 – testimoniano, al di là dell’efficacia immediata (ovviamente non tutte le richieste erano pertinenti e inseribili nel POC), dell’interesse suscitato dalla formazione di questo nuovo strumento, e della condivisione dei principi che ne governano la messa a punto.
L’attività istruttoria è stata complessa, in quanto non si è adottato alcun “automatismo” nella valutazione di merito delle proposte: ad esempio non ci si è fermati ad una valutazione di conformità delle proposte al PSC (che avrebbe probabilmente portato all’esclusione di varie proposte), ma si sono predisposte le soluzioni alternative, conformi al PSC vigente, corrispondenti ad ipotesi di intervento che fossero in grado di conciliare gli obiettivi della Pubblica Amministrazione con la fattibilità degli interventi. Di conseguenza il dialogo con gli operatori si è potuto aprire avendo pressoché sempre a disposizione una ipotesi di lavoro tecnicamente corretta (nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti e dei criteri generali assunti) e allo stesso tempo fattibile per l’operatore.