Domenica, 22 Dicembre 2024 02:37


PSC (Piano Strutturale Comunale), RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) e POC (Piano Operativo Comunale)

Committente S.T.E.P. Srl – Comune di Budrio
Prestazioni PSC, RUE e ValSAT, POC
Gruppo di lavoro RESPONSABILE DI PROGETTO: ing. Roberto Farina, COORD. GEN: ing. Alessandra Carini, VALSAT: dott. Urb. Francesco Manunza, Diego Pellattiero ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE/SIT: geom. Antonio Conticello, Roberta Benassi EDITING: Concetta Venezia
Dati generali Superficie territoriale: 120,14 kmq - Abitanti al 2008: 17.128 - Centri abitati: 10
Stato di avanzamento

Adozione di PSC (Del. C.C. n. 49) e RUE (Del. C.C. n. 50) del 17/06/2009.
Approvazione di PSC (Del. C.C. n. 100) e RUE (Del. C.C. n. 101) del 15/12/2010
Adozione del POC del 20 Dicembre 2011 Del. C.C. n. 57. Approvazione del POC del 21/03/2012

   

In base alla Legge regionale n.20/2000 (art.28), il PSC è lo strumento di pianificazione urbanistica generale che deve essere predisposto dal Comune, con riguardo a tutto il proprio territorio, per delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l'integrità fisica ed ambientale e l'identità culturale dello stesso.

La redazione del PSC è avvenuta per il comune di Budrio attraverso varie fasi:

- la sottoscrizione dell’Accordo Territoriale per la redazione del PSC in forma associata dei sei Comuni dell’Associazione Terre di Pianura

- la definizione del Quadro Conoscitivo relativo alle tematiche socioeconomiche, ambientali, infrastrutturali, territoriali, di pianificazione dei sei comuni dell’Associazione;

- la stesura del Documento Preliminare del PSC associato, che contiene le scelte strategiche di assetto del territorio dell’Associazione

- la definizione dello Schema direttore intercomunale e dello Schema di assetto strutturale per i singoli comuni, che prefigura, anche se in termini di larga massima, la struttura del PSC;

- l’Accordo di pianificazione sottoscritto dai Comuni dell’Associazione e dalla Provincia, nel quale sono definite le scelte condivise sulle quali si fonda la formazione dei PSC comunali.

Pertanto il PSC di Budrio è stato definito in diretta continuità con questo percorso istituzionale e tecnico, ed in modo coerente viene adottato come lo strumento che orienterà le scelte di pianificazione nei prossimi anni.

Il PSC suddivide il territorio in tre macro-ambiti: territorio urbanizzato - territorio urbanizzabile - territorio rurale, e definisce criteri generali di governo per ciascuno di essi.

Inoltre il PSC, come previsto dalla Legge 20/2000, delimita gli ambiti urbani consolidati, il sistema insediativo storico, gli ambiti da riqualificare (per rifunzionalizzazione/recupero urbano, per sostituzione e trasformazione urbanistica, di riqualificazione ambientale), gli ambiti per i nuovi insediamenti, gli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale, gli ambiti produttivi di rilievo comunale, le dotazioni territoriali di livello sovracomunale o urbano.

Definisce inoltre per ciascun ambito obiettivi, limiti e opportunità di trasformazione, criteri e condizioni per gli interventi. Inoltre, il PSC non introduce bruschi cambiamenti nella gestione urbanistica comunale, ma al contrario garantisce che gli strumenti attuativi in corso di realizzazione e i piani in fase istruttoria siano portati a compimento nel rispetto della normativa del PRG tuttora vigente, a condizione che le relative convenzioni siano sottoscritte almeno alla data di approvazione definitiva del PSC.

Il PSC di Budrio pone l’accento sulla tutela e la valorizzazione del territorio rurale, contemperando le legittime esigenze dell’attività agricola con la volontà di tutelare i caratteri storico-culturali e paesaggistici del territorio, e sulla promozione della qualità degli insediamenti anche attraverso l’applicazione di tecnologie indirizzate al risparmio energetico e al corretto so delle risorse.

Il RUE è il secondo strumento urbanistico generale introdotto dalla Legge 20/2000, che unifica alcuni strumenti della precedente legislazione (parte delle Norme tecniche del PRG; Regolamento edilizio; Norme edilizie del Regolamento di Igiene). In conformità alle previsioni del PSC, il RUE disciplina tutti gli interventi non soggetti a POC, quindi da attuare attraverso intervento diretto, vale a dire: le trasformazioni negli ambiti consolidati e nel territorio rurale, gli interventi diffusi sul patrimonio edilizio esistente sia nel centro storico sia negli ambiti da riqualificare, gli interventi negli ambiti specializzati per attività produttive, già insediati e da completare.

Il RUE contiene inoltre: la definizione dei parametri edilizi ed urbanistici e le metodologie per il loro calcolo,la disciplina degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione, le modalità di calcolo delle monetizzazioni e delle dotazioni territoriali, le norme morfologiche e indirizzi per gli interventi edilizi, le competenze, le procedure, gli adempimenti.

Il RUE è lo strumento che di gran lunga interfaccia più soggetti e più momenti attuativi; esso si presta all’applicazione (anche sperimentale) di nuovi settori applicativi dell’urbanistica, in passato trascurati da una certa prassi della regolamentazione edilizia: la qualità architettonica, la definizione di regole insediative, la sostenibilità ambientale (riequilibrio ecologico, consumi energetici, materiali impiegati, impermeabilizzazione, clima acustico, verde urbano, reti tecnologiche…). E’ inoltre fondamentale il rapporto del RUE con gli altri strumenti (coordinamento degli interventi previsti nei piani di settore) e con l’azione dell’amministrazione in sede di POC (in particolare con il programma delle opere pubbliche).

Il livello di decisione solo comunale rende possibile prevedere gradi di trasformazione coerenti con la stabilità delle politiche del PSC. Una conseguenza logica è che le varianti di progressivo adeguamento del RUE alle esigenze di gestione del territorio (modifiche legislative, innovazioni tecniche, evoluzione delle esigenze), in coerenza con il PSC, risulteranno più agevoli e spedite.

Il Regolamento Urbanistico Edilizio disciplina la maggior parte degli interventi di trasformazione del territorio: è quindi fondamentale che il suo impianto normativo sia tale da costituire uno strumento efficace delle politiche di governo del territorio.

I principi su cui il Regolamento è stato impostato sono: la qualificazione dell’attività edilizia nella direzione della sostenibilità: riduzione dei consumi energetici, recupero delle risorse idriche, miglioramento delle condizioni di sicurezza delle persone e di protezione delle risorse naturali, qualificazione ambientale degli spazi esterni, pubblici e privati, la disciplina degli interventi nel territorio rurale finalizzata a garantire primariamente la qualificazione dell’attività agricola attraverso gli interventi necessari alla conduzione dell’azienda, nel rispetto delle condizioni di sostenibilità e di compatibilità; possibilità di attività integrative compatibili, sulla base di una rigorosa tutela e conservazione del territorio e qualificazione del paesaggio, la qualificazione architettonica degli interventi, in particolare nelle situazioni in cui è richiesta sensibilità per le relazioni paesaggistiche e in generale per gli aspetti percettivi dell’ambiente costruito, la tutela del patrimonio edilizio storico: promozione di interventi di recupero e riuso rispettosi dei caratteri architettonici, tipologici e ambientali del patrimonio di interesse storico-testimoniale, la disciplina degli interventi diffusi negli ambiti urbani consolidati, finalizzata a garantire il progressivo adeguamento dell’ambiente urbano a livelli qualitativi oggi attesi (reti tecnologiche, attrezzature pubbliche, parcheggi, rete commerciale, arredo urbano, percorsi pedonali e ciclabili, ecc.), nonché il progressivo adeguamento del patrimonio edilizio, dal punto di vista impiantistico, sismico e dell’efficienza energetica.

 
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